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Tempesta: dagli alberi caduti nascono viole e violoncelli

#cremona

CREMONA – Guardano i grandi tronchi di pioppi e di salici e vi vedono violoncelli, contrabbassi, violini… Sono rabdomanti della musica, ricercatori di legni che suonino e trasformino la ferita della tempesta del 4 luglio scorso che ha messo in ginocchio la città di Stradivari in una sinfonia di rinascita.

Di prima mattina Giorgio Grisales, Pasquale Sardone e Marco Nolli si sono presentati nell’area a fianco delle Colonie padane per scegliere i tronchi degli alberi abbattuti dalla tempesta, per valutare se ci sia materiale adatto per dar vita agli strumenti ad arco «made in Cremona» che il pianeta ci invidia. Il Consorzio liutai Antonio Stradivari si è accordato con Comune e Aem per vedere se nelle piante abbattute possano esserci materiali adatti a costruire violini.

Pioppo e salice per fare violini? Non acero e abete? Sono le domande che sorgono spontanee. «Recuperiamo una tradizione antica, di quando Giuseppe Guarneri, figlio di Andrea, per i suoi strumenti utilizzava pioppo e salice — spiega il presidente del Consorzio —. Recuperiamo una antica tradizione e facciamo sì che quella tradizione diventi pratica della liuteria contemporanea. Ci piaceva, come comunità consortile, che dai danni causati dalla tempesta si potesse trarre un segno di ripresa,


MIGN2544->> 2022-07-23 03:30:00

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